Ciao! Presentatevi e parlatemi un po’ della band.
Ciao Ammy!
Prima di tutto, grazie per questa intervista, siamo felici di rispondere alle tue domande. Ci presentiamo: siamo Ivan ed Eliana, cantante e cornamusa dei Barad Guldur, e cercheremo di rispondere, quando possibile, anche a nome degli altri membri della band.
Abbiamo fondato i Barad Guldur nel 2015, con l’intento di creare un progetto folk epic metal con temi e sonorità dark, fondendo le nostre competenze e le nostre passioni.
Abbiamo iniziato con alcune cover per trovare altri musicisti. Nel 2019, infine, è uscito il nostro primo album, Frammenti Di Oscurità, e nel febbraio 2022 è uscito Vishapner, il nostro secondo album.
Quando avete scoperto di avere questa passione e avete iniziato?
Fin dall’infanzia abbiamo amato la musica celtica/folk, gli strumenti medievali e tutto ciò che riguardava il mondo antico, il fantasy, il folklore e la mitologia.
In gioventù ci siamo avvicinati al mondo della musica metal, scoprendo poi la fusione con il sound folk.
Io (Ivan) ho iniziato a cantare nelle mie prime band fin dalle scuole superiori, desiderando già di creare un gruppo epic metal, ma con veri strumenti bardici.
Quando è stata la vostra prima esibizione pubblica e dove siete stati?
Per ora abbiamo eseguito solo set acustici e la nostra prima esperienza si è svolta durante Orobica Lughnasadh 2018, il festival a tema pagano che abbiamo organizzato.
Non vediamo l’ora di poter finalmente suonare anche in set elettrici, perché in questi due anni per noi è stato impossibile.
Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Tra gli artisti e le band di riferimento ci sono: Blind Guardian, Iced Earth, Amon Amarth, Savatage, Stratovarius, Eluveitie, Folkstone, Wardruna, Heilung, Tiamat, Daemonia.
Avete studiato o siete un autodidatti?
Io (Ivan) ho studiato canto negli anni ’90 ed Eliana ha studiato nel 2014 le basi della cornamusa con un insegnante. Alcuni di noi hanno studiato in conservatorio, altri in accademia e altri ancora sono totalmente autodidatti.
La nostra formazione musicale è molto eterogenea e si basa soprattutto sull’esperienza.
Quale messaggio vuole trasmettere la vostra arte?
Vogliamo lasciare la nostra piccola impronta nel mondo a chi saprà trovare i messaggi nascosti nelle parole delle nostre canzoni.
Questo è il nostro desiderio. Non ci interessa la fama, ma regalare emozioni, sogni e far sì che le persone, unite nella Musica, riscoprano storie perdute.
Avete un genere musicale e cinematografico preferito?
Amiamo la musica metal, in quasi tutti i suoi sottogeneri, e la musica antica. Per quanto riguarda i generi cinematografici, i nostri preferiti sono il fantasy e l’horror. Abbiamo un amore speciale per J.R.R. Tolkien e i suoi libri.
Raccontatemi un po’ di voi: che tipo di persone siete?
Siamo sognatori, amanti della natura, delle arti e dell’esoterismo. Nella band ci sentiamo come una famiglia. Cerchiamo di avere un approccio professionale il più possibile, senza mai perdere il nostro umorismo.
La cosa più imbarazzante o divertente che vi è capitata durante il vostro lavoro?
Questo giugno crediamo di aver vissuto l’esperienza più divertente e strana: eravamo in una piazza durante un set acustico e abbiamo iniziato a suonare una serenata goliardica a una signora anziana. Abbiamo cantato “Aveva un occhio di vetro…”. (“Aveva un occhio di vetro…”), e in quel momento si aprì una porta, rivelando un uomo con una benda sull’occhio. Siamo scappati nell’imbarazzo e nell’ilarità generale. Che ci perdonino, non potevamo saperlo!
Avete in programma qualche progetto che pubblicherete a medio termine?
Abbiamo in programma altre esibizioni acustiche locali. Non vediamo l’ora di debuttare con un set elettrico e, nel frattempo, stiamo gettando le basi per il terzo album.
Avete qualche consiglio da dare ad altri artisti che hanno appena iniziato questo percorso come il vostro?
L’unico consiglio che possiamo dare è: non smettere mai di sognare!
Grazie per l’intervista. È stato un piacere conoscervi meglio.