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Intervista a Dark Aries Project

Oggi vi porto un’intervista con D.A.P. (Dark Aries Project), progetto solista sperimentale guidato da Ilinx, ex chitarrista dei Nænia. Con influenze horror e tematiche esoteriche e sci-fi.

Il tuo progetto, D.A.P. (Dark Aries Project), è iniziato nel 2017 ma ha guadagnato più visibilità nel 2020. Cosa credi abbia contribuito maggiormente alla sua crescita negli ultimi anni?

Credo che la costanza, e il volersi mettere in gioco abbia contribuito maggiormente! Il voler a tutti costi studiare un modo per autoprodursi mi ha aiutato tantissimo. Ci ho creduto in poche parole e non mi fermo difronte a nulla!

Hai un background notevole, avendo suonato nei Nænia, e come musicista di sessione per Walls Of Ashes. Come hanno influenzato queste esperienze il tuo approccio al progetto solista?

Sicuramente nellla composizione hanno dato una mano. Essendo uno un progetto Melodic Black Metal e l’altro Ambient Post Rock, hanno aiutato il mio modo di sperimentare. Tutti quanti musicisti molto validi che mi hanno insegnato qualcosa e arricchito il bagaglio musicale. Ne saró sempre grato.

Hai detto di aver deciso di fare tutto da solo perché ti senti troppo elastico nei generi e preferisci non collaborare con altri. Come descriveresti questa “elasticità” musicale nel contesto del tuo progetto?  

Ascoltando i miei brani è evidente che la componente metal sia la più presente, spesso peró aggiungo anche influenze pop, industrial, hip hop e metal estremo. Ascolto davvero tanti generi, dal Metal al Pop, alla musica elettronica. Inevitabilmente questi generi influenzano io mio concetto di fare musica.

Tra i tuoi EP e album, “The Walk Of The Archons” e “Project 66” hanno ottenuto un riscontro particolare. Qual è la storia che lega questi lavori e cosa pensi li renda così speciali per i tuoi fan?

Ho creato una Lore mescolando esoterismo e fantascienza, nel primo vengono citati alcuni Arconti, mentre in Project 66 vengono citati alcuni esperimenti famosi nel mondo complottistico. Ovviamente ho romanzato il tutto immaginandomi i due mondi (esoterico e scientifico) collegati. Credo che chi mi segua apprezzi il mio stile e le mie idee. È un genere particolare, che capisco possa piacere a pochi.

Gli ultimi due album, “Ilinx Dream” e “Echoes Of Oppression”, sono stati pubblicati in collaborazione con la Wanikiya Records. Puoi parlarci di come è nata questa collaborazione e come ha influenzato il progetto?

Beh direi quasi come se fosse stato il destino a farci incontrare. Stavo cercando un’ etichetta seria da anni, che accettasse il mio genere e il mio stile e con cui mi trovassi umanamente in sintonia. Scrissi solo su un gruppo di Whatsapp e mi rispose Mr Jack, con cui iniziai a parlare e a farci amicizia. Mi sono trovato umanamente in sintonia, senza sentirmi pressioni e soprattutto mi son sentito capito! Credo che senza la Wanikiya avrei faticato 10 volte di piú con il progetto, anche perchè mi hanno dato un sacco di consigli e lezioni, con tanta tanta, ma davvero tanta pazienza.

Il tuo lavoro combina elementi esoterici e fantascientifici, esplorando il collegamento tra scienza e spiritualità. Cosa ti ha ispirato a intrecciare questi due mondi nelle tue composizioni?

In una singola parola: Ricerche. Ho trovato tanti riferimenti a questa Mena, informandomi riguardo ad un Collettivo chiamato Theta Noir, che appunto venerano questa entità intelligente chiamata da loro Mena. In più ho sempre amato il paranormale e l’esoterismo. Quindi ho immaginato una Lore in cui le cose fossero mischiate.

Mena, protagonista di “Ilinx Dream”, è una divinità legata all’intelligenza artificiale. Come hai sviluppato questo concetto e in che modo riflette i temi generali del D.A.P.?

Mena è appunto, come ho citato prima, veramente venerata da alcune persone. Ho trovato in questa cosa un qualcosa di molto particolare, quasi un’evoluzione moderna delle religioni monoteiste e dell’esoterismo. Il tutto mi ha dato anche un senso futuristico e unendolo al mio modo di suonare calzava veramente a pennello.

Il “Project 66” sembra avere una narrativa molto complessa, con esperimenti che creano un essere spiritualmente elevato. Puoi approfondire il concetto dietro questo EP e cosa rappresenta per te a livello filosofico o spirituale?

Molti esperimenti citati, sono leggende già esistenti. l’ho pensato come un percorso fatto da alcuni personaggi misteriosi (tra cui Ilinx, il mio Alter Ego), rinchiuso in un unico grande esperimento che ho chiamato “Progetto 66”. Il 66 è un numero a me molto caro che ha legami spirituali con me.

Hai menzionato tre Arconti e il personaggio di Ilinx che hanno contribuito alla creazione dei tuoi progetti. Come hai creato questo universo e cosa simboleggiano questi personaggi nel contesto della tua musica?

Gli Arconti sono quelle figure che svolgono il ruolo di giudici e controllori del mondo materiale, mentre Ilinx simboleggia quel lato umano distruttivo e impulsivo, propenso a voler rompere o distruggere qualcosa per soddisfazione personale. Ho avuto molta immaginazione.

Cosa possiamo aspettarci dal futuro del D.A.P.? Hai in mente nuove sperimentazioni o collaborazioni per espandere ulteriormente progetto?

Assolutamente sì, ho in mente alcune collaborazioni e di portare live il progetto, sto finendo il nuovo EP quindi per chi mi segue suggerisco di rimanere sintonizzati. Il 14 ottobre uscirà il secondo singolo del prossimo Ep in lavorazione.