Prima di abbracciare completamente la carriera musicale, hai svolto lavori differenti, incluso quello di operaio. Vorrei sapere se hai imparato a suonare il basso da autodidatta o hai frequentato corsi o preso lezioni specifiche per perfezionare le tue abilità musicali.
Ho iniziato a suonare il basso a 19 anni (nel 1982), da autodidatta, durante il servizio militare nella Band del Terzo Reggimento Granatieri di Sardegna di Orvieto (suonavo comunque già dall’età di 9 anni sia il pianoforte sia la chitarra). Una volta terminato il servizio militare nel 1984 ho frequentato la Scuola di Contrabbasso del Conservatorio di Modena. Poi ho studiato privatamente con i bassisti Ares Tavolazzi, Domenico Lo Parco, Massimo Sutera. Poi ho frequentato il CPM di Milano studiando con Dino D’Autorio. Ho partecipato anche a diversi seminari con bassisti internazionali tra cui anche John Patitucci.
A che punto hai preso la decisione di abbandonare il tuo precedente lavoro e concentrarti al 100% sulla carriera musicale?
Ho deciso di dedicarmi solo alla professione musicale a metà del 1989 quando suonavo con I LADRI DI BICICLETTE, perché dal momento che suonavamo molto spesso, non riuscivo più a conciliare due professioni insieme.
C’è un album o una canzone specifica su cui hai lavorato che ti ha lasciato un’impronta particolare o che consideri particolarmente significativo nella tua carriera musicale?
Sicuramente il primo album dei Ladri di Biciclette (Ladri di Biciclette) prodotto da Celso Valli e gli album dei Litfiba, Spirito (prodotto da Rick Parashar) e Mondi Sommersi (mixato da Tim Palmer).
Qual e stata la band che ha avuto il maggior impatto sulla tua carriera e come ha influenzato il tuo approccio musicale?
La prima band che ho ascoltato sono stati i Beatles ma in seguito sono stato influenzato musicalmente da decine di altri Artisti e Band. Dai Deep Purple a Miles Davis, dai Weather Report ai Pink Floyd, dai Genesis ai Korn, dagli U2 a Jimi Hendrix, e tanti altri.
Come è stata la tua esperienza lavorare con artisti come Paolo Belli e Piero Pelù in fasi diverse della loro carriera?
Collaborare con Paolo e Piero, nel corso di circa 25 anni di attività artistica sia “live” che in “studio di registrazione” mi ha dato la possibilità di fare tante esperienze e quindi di crescere sia umanamente sia professionalmente.
Quali sono le differenze principali tra suonare con i Litfiba e lavorare con Piero Pelù come artista solista?
La differenza principale, parlando degli album di Piero è stata sicuramente la possibilità di sperimentare arrangiamenti in vari generi musicali diversi e di collaborare con musicisti con i quali probabilmente non penso avrei mai avuto la possibilità di suonare/registrare. Uno su tutti Vinnie Colaiuta, alla batteria, con cui ho registrato una decina brani. Il più conosciuto di questi è sicuramente Amore Immaginato, feat. Anggun Cipta.
Hai avuto un momento significativo o un concerto particolarmente memorabile durante la tua esperienza con i Litfiba?
Con i Litfiba ho partecipato a diversi Tours e ho suonato con loro in circa 250 show. Ricordo con particolare emozione sicuramente la mia prima data con loro ad Amsterdam nell’autunno del 1994. Era la prima data di un tour europeo che chiudeva il periodo live relativo all’album Terremoto.
Cosa ti ha spinto a tornare a suonare con i Litfiba dopo dieci anni di pausa?
Piero e Ghigo hanno deciso di coinvolgermi nella band che gli accompagnava in occasione della loro prima Reunion e io ho accettato con molto piacere.
Qual è stata la tua esperienza nell’incontrare e unirti alle band con cui hai suonato nel corso degli anni?
L’esperienza di suonare con più musicisti e con varie band penso che sia la cosa più importante per chi decide di intraprendere la mia professione. Anche ora mi capita di suonare con musicisti di ogni età e che suonano generi musicali diversi, ho ancora tanto da imparare anche da Loro.
Come descriveresti l’evoluzione del tuo stile musicale nel corso degli anni e come ha influenzato il tuo modo di suonare con diverse band e artisti?
Quando imbraccio il mio strumento mi sento come se avessi appena iniziato a suonare. Faccio tesoro delle esperienze fatte ma continuo a studiare e ad ascoltare i miei bassisti e musicisti preferiti. Parlando di stile musicale penso di essere un musicista Soul/Rock.
Ci sono delle differenze sostanziali tra lavorare in studio e suonare dal vivo che hai riscontrato durante la tua carriera musicale?
Registrare in studio e dare un proprio contributo indelebile per la realizzazione di un brano musicale è sicuramente una soddisfazione incredibile, specie poi se il brano diventa famoso e lo si ascolta anche in radio. Suonare live invece è un’altra bellissima esperienza che ti obbliga ad essere sempre preparato ma allo stesso modo ti fa condividere l’emozione di quel momento sia con i Musicisti sul palco sia con il Pubblico presente.
Qual è stata la sensazione di suonare al Campovolo di Reggio Emilia durante il concerto benefico ITALY LOVES EMILIA?
Suonare a ITALY LOVES EMILIA con i Litfiba e nel brano Tex anche con Luciano Ligabue mi ha fatto sentire, anche se in piccola parte, coinvolto nel sostegno economico e emotivo nei confronti delle persone che sono state colpite dal terremoto. Successivamente ho deciso di diventare un volontario di Protezione Civile proprio perché quando posso ho la possibilità di dedicarmi ad attività che sono utili alla nostra comunità.
Curiosità personale! Quali sono, secondo te, i cinque bassisti più influenti di sempre e cosa pensi abbiano portato al mondo della musica?
I miei 5 bassisti preferiti e quindi secondo me più influenti sono: Paul Mccartney, Jaco Pastorius, Roger Glover, Pino Palladino e Flea. Alcuni di questi oltre a creare e comporre anche canzoni indimenticabili hanno creato anche linee di basso che hanno insegnato a suonare questo strumento a tutti i bassisti del pianeta.
Hai dei consigli o delle raccomandazioni per le nuove band emergenti in Italia o per i giovani musicisti che stanno iniziando la loro carriera?
I migliori consigli che posso dare a chi desidera fare il mio mestiere è di non perdere mai l’entusiasmo, di essere sempre curiosi, di mantenere i piedi per terra e quindi rimanere umili. È importante anche tutelare i propri diritti rispettare i colleghi e avere il più possibile una visione proiettata verso il futuro.
Quali cambiamenti significativi hai notato nel mondo della musica nel corso degli anni, sia dal punto di vista creativo che industriale?
Il Mondo musicale è molto cambiato da quando ho iniziato la mia carriera artistica, era il 1988. Oggi i Social e la tecnologia ci possono aiutare ma è necessario non perdere di vista i rapporti umani. È importante secondo me’ mantenere è cercare una propria identità. Tutto invece ora ci spinge ad assomigliare a modelli pre-confezionati. Ognuno di noi è unico e irripetibile non dobbiamo dimenticarlo mai.