Il progetto WolFang è nato nel 2010 a Montebello Vicentino. Come si è formata l’idea iniziale della band e quali sono state le influenze principali nel vostro sound Symphonic Power Folk Metal?
L’idea iniziale è nata in gioventù da un gruppo di amici che condividevano la passione per questo genere. Al tempo, tutti noi avevamo già diverse band attive in ambito rock e metal, e abbiamo deciso di fondare il gruppo per concentrarci su un nuovo progetto basato sul genere che ci piaceva di più. Come principali influenze, Rhapsody of Fire, Stratovarius, Blind Guardian, Ensiferum, Sonata Arctica.
Dal 2012 avete iniziato a esibirvi in concerti. Qual è stato il vostro primo grande show e come vi ha aiutato a crescere come band?
Nel 2014 esibendoci al Vicenza Rock Contest siamo riusciti a suonare al Ferrock, avendo quindi la possibilità di calcare un palco importante.
Nel 2014 avete vinto il premio Ferrock al Vicenza Rock Contest. Quanto ha significato per voi questa vittoria e quali opportunità ha aperto nel panorama musicale italiano?
La vittoria del contest ci ha fatto capire che la nostra musica aveva delle potenzialità, nonostante fossimo un gruppo giovane ed acerbo. Speriamo di esserci migliorati nel tempo. A voi l’ardua sentenza!
Avete avuto la possibilità di suonare con band notevoli come i Furor Gallico, i Folkstone e gli Arcana Opera. Come sono state queste esperienze e cosa avete imparato da loro?
Abbiamo imparato che, per avere un buon affiatamento con il pubblico, non basta avere solo una buona musica, che per le suddette band è più che assodato, ma avere anche un’indole di intrattenimento con il pubblico per coinvolgerlo e stringere un rapporto il più intimo possibile.
Il vostro primo demo “WolFang” del 2014 e l’album “Bonfire” del 2017 hanno riscosso molto successo. Come avete visto evolversi il vostro sound e il vostro approccio alla composizione tra questi due lavori?
Tra le due produzioni c’è stato un bel salto di qualità riguardo alla precisione e alla cura del suono. Alla prima produzione per il demo “WolFang” eravamo dei dilettanti allo sbaraglio essendo la prima volta in studio. Ciò nonostante, siamo molto legati ai pezzi di allora, che sono tutt’oggi dei nostri cavalli di battaglia.
Nel 2021 c’è stato un cambiamento significativo con l’arrivo di Silvia Violet Balbo come nuova cantante. Come ha influenzato la sua voce e il suo stile la direzione musicale della band?
Con l’arrivo di Silvia, abbiamo mantenuto l’idea originale del progetto, dando però una sfumatura diversa. Silvia, con la sua timbrica e la sua energia, ci ha permesso di esplorare nuove prospettive sia sui lavori precedenti che su quelli nuovi. Non abbiamo perso la vena power e nemmeno quella folk. Abbiamo inoltre rafforzato le parti corali maschili per creare un gioco di contrasti con la limpida voce di Silvia.
Attualmente state lavorando a nuovi brani. Puoi darci qualche anticipazione su cosa possiamo aspettarci dai vostri prossimi lavori? Avete qualche tema o sonorità particolari che state esplorando?
È in programma un nuovo lavoro e questa volta puntiamo ad un full-length album che spazierà parecchio come sonorità, andando dal folk e power che ci hanno da sempre contraddistinti, a pezzi più introspettivi ed emozionali, ad altri ancora più movimentati.
Come bilanciate gli elementi epici del Power Metal con le influenze folk e sperimentali? È un processo naturale o richiede molto lavoro e sperimentazione in studio?
È un processo molto naturale. È pur vero che alcuni pezzi si identificano più nell’ambito folk e altri nel power-epic, ma i due generi si sposano perfettamente in quanto nel folk ritroviamo melodie coinvolgenti e nel power delle ritmiche veloci e potenti.
C’è stato un momento particolare durante la vostra carriera che ricordate come fondamentale per il successo dei WolFang?
Un momento importante è stata l’esperienza al Vicenza Rock Contest che ci ha dato una prima visibilità in ambito locale. Un altro è più un periodo di transizione negli ultimi anni che, con l’arrivo di Silvia, le nuove canzoni e la firma con un’etichetta, speriamo ci porti ad un livello superiore.
Come vedete la scena Symphonic Power Folk Metal in Italia oggi e quale pensate sia il futuro di questo genere?
In Italia esistono tantissime band valide e piene di potenziale, purtroppo poche di loro riescono ad emergere poiché l’interesse per questa musica è scarso e si prediligono stili più immediati, ed è un vero peccato. Ma siamo fiduciosi che questo genere, che in passato ha avuto più spazio, possa ritornare magari in una veste più moderna ed evoluta.
Stay Metal!