Potete raccontarci come è nato il progetto Kaivs e quali sono state le influenze principali che vi hanno spinto verso il sound death metal ispirato alla scena di Stoccolma dei primi anni ’90?
Tiziano “La band nasce in modo abbastanza rapido ed immediato, non ci è voluto troppo tempo per radunare tutti come spesso può accadere. Le death metal bands anni ’90 piacciono quasi tutte e, questa predisposizione, è trapelata quasi subito durante le prime prove e gli arrangiamenti inziali dei brani ai quali abbiamo aggiunto in un secondo momento il fatidico HM-2 che ha dato il tocco finale. Non avendo una seconda chitarra abbiamo dovuto trovare un suono compresso, se così si può chiamare, sulle composizioni ed in quello mi sono potuto affidare alle influenze di alcuni gruppi americani”.
Max “Diciamo di essere sempre alla ricerca di un sound potente, per questa ragione abbiamo deciso di suonarlo. Tiziano ha dovuto cambiare set, accordatura, pedaliere e chitarre per ottenerlo, quindi ci è voluto un po’ di tempo ma alla fine, ha dato i suoi risultati e ci soddisfa in pieno, anche senza gli assoli!”.
Come si è sviluppato il processo di songwriting per l’ep “Horrend” e l’album “After The Flesh”? Ci sono stati momenti particolarmente difficili o memorabili durante la creazione di questi brani?
Tiziano “Momenti difficili no, assolutamente. Momenti memorabili non saprei, ma di certo possiamo includere l’entusiasmo nel vedere otto brani nascere e svilupparsi in rapida successione ed in così poco tempo. Parliamo di un periodo inferiore ai sei mesi più o meno, comprese le registrazioni di entrambi”.
Max “Il processo di composizione è stato del tutto naturale, senza particolari intoppi… Se non fosse per la registrazione di qualche passaggio! Sicuramente, come al solito, si poteva fare qualcosa in maniera diversa se non addirittura migliore, senza togliere nulla ai pezzi che sono finiti sull’album, ma d’altronde è sempre così la fretta dà e toglie! Ad esempio su “For Satan” c’è una parte in cui la batteria va in controtempo e la chitarra almeno all’inizio, ha avuto dei tentennamenti per continuare insieme al basso, a mantere il tempo pari. Dopo tante prove siamo riusciti ad amalgamare il tutto per come lo avevamo in testa”.
Com’è stato collaborare con un maestro del calibro di Juanjo Castellano? Come ha influenzato l’estetica visiva e il concept della vostra musica?
Max “Lui è una persona a dir poco fantastica, sia come uomo che come artista! Riesce a capirti al volo, seguendo i nostri suggerimenti in maniera immediata! Certo, viene fatto tutto a distanza, con messaggi online in quanto lui vive in Spagna e noi siamo in Italia quindi è capitato che lui lavorasse di notte e che gli sketch arrivassero la mattina successiva mentre lui dormiva ed io li visionavo! Nonostante qualche rallentamento dovuto anche al fatto che, mi sembra di capire, disegni più artwork contemporaneamente, è davvero facilissimo lavorarci assieme, essendo per prima cosa un fan ed un conoscitore di questo genere oltre che un ottimo copertinista! Vogliamo che realizzi ogni nostra copertina, insomma!”.
Tiziano “Davvero molto bello e gratificante, soprattutto nel sapere che qualcuno sa perfettamente come dare un volto ed uno sfondo calzante alla tua musica. Non conoscevo Castellano prima di questa esperienza ma la sua arte parla da sola e dopo l’artwork di “Horrend” non c’è voluto molto per decidere di riconfermarlo per un lavoro maggiore e più importante. La prova del suo talento non è solo nel disegno in sé, ma anche nel fatto che più di una recensione, abbia sottolineato come sia stato capace di creare qualcosa che si associ perfettamente a ciò che sentirai su disco: quando musica ed artwork camminano di pari passo!”.
Cosa significa per voi aver firmato con Brutal Records? In che modo questa collaborazione vi aiuterà a portare il vostro sound a un pubblico globale?
Max “Una label è pur sempre un’etichetta che lavora per te, per la tua band. Ognuna ha le proprie peculiarità, ed in questo momento dire qualcosa, senza sbilanciarsi, è tuttora prematuro. Al momento hanno stampato e fatto uscire il disco in una sola versione digipak, che non è una cosa proprio da poco per noi essendo ancora dei perfetti sconosciuti sulla scena, e facendo una promozione prima e dopo, abbastanza interessante con recensioni ed interviste. Per altre versioni ed il mechandise si vedrà in seguito: adesso penso che stia a noi dimostrare il valore dell’album, facendo quanti più concerti possibile”.
Tiziano “Essere giunti oltreoceano direttamente al primo disco è un ottimo traguardo ed è un’occasione che abbiamo voluto cogliere al volo prima che fosse troppo tardi. Brutal Records sta effettivamente distribuendo il nostro album in ogni paese, basti pensare a nomi importanti come Plastic Head nel Regno Unito oppure Tower Records in Giappone e così via, compresi anche gli Stati Uniti stessi. Una copertura così ampia è ciò che ci serve per farci conoscere”.
Max “Soprattutto al primo album!”.
Avete registrato presso i Kika Studios con Andrea Kikazaru come produttore. Quali sono state le caratteristiche di questa collaborazione e quanto ha influito sulla qualità del vostro sound?
Max “Avevamo lavorato con Andrea sul demo, quindi ci conosceva già, è stato molto allettante tornare di nuovo da lui e nel suo studio. Le take sono state tutte live, in presa diretta, voce esclusa, perchè volevamo un suono brutale nonostante le difficoltà nel trovare quello adatto alle chitarre, ma alla fine dopo diversi mesi, siamo riusciti nell’intento e torneremo sicuramente da lui in futuro come ci siamo ripromessi di fare”.
Tiziano “L’incisione è stata in presa diretta, dando così un impatto molto più in your face all’ascolto delle tracce ed il suo lavoro è stato molto accurato tant’è vero che, diverse recensioni finora, ne hanno elogiato o comunque apprezzato l’operato. E’ riuscito a darci ciò che volevamo ossia un suond crudo, sporco e marcio fino al midollo!”.
Le vostre dichiarazioni evocano immagini di oscurità e furia. Quali sono le tematiche principali che guidano i testi e l’atmosfera dei vostri brani?
Max “I testi di “After The Flesh” hanno tutte le caratteristiche proprie per essere delle lyrics death metal! Né più, né meno! Diciamo che ci sono diversi argoementi che ho trattato mentre le scrivevo, come il concetto di guerra di religione su “Koshercannibal” oppure seguendo il concept di alcuni film come “Hellraiser” e “The Exorcist” su “Blasphemer”e “For Satan” due songs non dissimili da questo punto di vista”.
Sebbene abbiate uno stile chiaramente ispirato ai classici del death metal svedese, vi definite anche pionieri. In che modo i Kaivs cercano di innovare e ridefinire la brutalità nel death metal?
Max “Innanzitutto non ci siamo mai definiti dei pionieri, quelle sono parole usate dalla nostra label per descivere e lanciare l’album sul mercato! Non ci interessa altro, il death metal è death metal e per me non ha bisogno di novità o di grandi introduzioni se poi non sei all’altezza!”.
Tiziano “Abbiamo solo tirato fuori il nostro stile ed il nostro modo di fare le cose associandolo ad un suono iconico che tutti gli amanti del death metal svedese conoscono con un approccio semplice e, mi sento di dire, anche efficace, senza troppi fronzoli, dove ciò che contano sono i riffs che la fanno da padroni”.
Potete parlarci di come ciascun membro della band contribuisce a creare il sound unico della band?
Tiziano “Max è il custode dei testi. Jacopo ha avuto il compito di sostenere e rinforzare l’assenza di una seconda chitarra aggiungendo uno strato corposo di basso in sottofondo. Leonardo ha picchiato più forte che mai inserendo anche degli spunti interessanti ed inaspettati come il pattern rovesciato su “For Satan Your Flesh For God Your Soul” …E quanto a me, ho provveduto al rifornimento di riffs, prestando particolare attenzione alle strutture”.
Max “Io penso che ognuno di noi quattro ci abbia messo del suo, e tutto questo insieme fa sì che la band funzioni, dando anche uno spunto agli altri aiutandoli anche fuori dalla propria comfort zone!”.
Cosa possono aspettarsi i fan da un concerto dei Kaivs? Come riuscite a trasmettere la vostra furia sul palco?
Max “Se sei incazzato nella vita, allora lo sarai anche in studio ed on stage! In parte sei la voce della gente, dei fan, dei metalhead se accetti di suonare in una band, il cinquanta per cento di quello che fai è per loro ed anche loro!”.
Tiziano “Tanta energia, distorsione travolgente ed anche un pizzico di attitudine hardcore. Non siamo una band tecnica e finora il pubblico ha sempre dato riscontri positivi in tutte le nostre esibizioni, anche qualora capiti di suonare una virgola fuori posto. C’è chi apprezza questo modo di fare e di presentarsi”.
Avete già dei progetti o idee per il futuro dopo l’uscita di “After The Flesh”? Cosa riserva il prossimo capitolo della storia dei Kaivs?
Max “Intanto siamo impegnati per l’uscita dell’album… Anche se i pezzi ed i testi per il nuovo disco sono già pronti da diverso tempo. Bisogna soltanto mettersi ad arrangiarli ed andare in studio a registrarli, ma adesso per me è tutto un po’ troppo prematuro su questo versante e non se parlerà da qui ad un paio d’anni almeno, forse in futuro saremo pronti per farlo, fino ad allora prevedo che saremo impegnati in tour e festival prima di pensare al passo successivo”.
Tiziano “Promozione massiccia, nel limite delle nostre possibilità, per la quale stiamo cercando di fare il massimo cercando di approfittarne di tutto ciò che ci capita tra le mani. Fare concerti ovviamente! Il prossimo capitolo riserverà un nuovo album sul quale non stiamo ancora lavorando ma del quale si è già parlato”.
Se doveste lasciare un messaggio ai vostri fan che attendono con ansia l’album di debutto, cosa direste loro?
Max “Credo che nessuno si aspetti nulla di particolare da noi!”.
WEB
www.music.apple.com/us/artist/kaivs/1727358736
www.facebook.com/kaivsofficial
LINE-UP
Max Foam: vocals
Tiziano Mortician: guitar
Jacopo Simonelli: bass
Leonardo Sastro: drums
DISCOGRAPHY
Horrend (2023)
After The Fesh (2024)