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Intervista a Sirgaus

Oggi siamo entusiasti di avere con noi una band che ha saputo unire la potenza del symphonic metal con l’intensità del teatro, creando un progetto unico nel panorama musicale italiano: i Sirgaus!
Raccontateci come è nato il progetto Sirgaus nel 2011. Quali sono state le vostre principali ispirazioni? E qual è il significato dietro al vostro nome “Sirgaus”?

Il progetto nasce attorno alla mia passione per il metal/rock sinfonico e per il teatro. Avevo già scritto qualche musical negli anni precedenti, nel 2011 ho pensato di fondere le mie arti per creare qualche cosa di nuovo, una musica che potesse usare la grinta e l’epicità del symphonic metal per dare maggiore emozione e più pathos alle mie narrazioni. Ho da subito coinvolto mia moglie in questa idea, la quale aveva già collaborato con me musicalmente nei miei precedenti lavori (ci siamo conosciuti proprio così) e lei ha accettato con entusiasmo. Sirgaus è di fatto una composizione del mio nome d’arte: da giovane gli amici mi chiamavano Gaudenzio, un soprannome che è nato attorno alla mia figura musicale. Per cui Sir Gaudenzio Symphonies oppure Sir Gaudenzio & Sonia (per chi vuole una versione più romantica).

La natura e la storia delle Dolomiti bellunesi sono al centro delle vostre opere. Come riuscite a tradurre questi elementi in musica e testi?

Il legame con il territorio è per me un grande stimolo che ha animato molti elementi che ruotano attorno alla mia esistenza. Le Dolomiti sono vette meravigliose, forse le più belle al mondo e oltre a questo sono intrise di storia ed identità. Tanti aneddoti sono ad esse legati ed ognuno di essi ha il sapore di una leggenda poetica. Tradurre questo linguaggio in musica è divenuto per noi ormai un modo di esprimerci.

Nel 2015 avete vinto l’Elan Cover Contest organizzato dai Nightwish. Cosa ha significato per voi questo riconoscimento internazionale?

La vittoria dell’Elan Cover Contest si rivelò una vera e propria sorpresa. Fu Sonia a convincermi a partecipare: abbiamo realizzato una cover molto personale, che contiene diversi elementi della nostra identità. Quando chiesi a Tuomas Holopainen (tastierista, fondatore e compositore dei Nightwish) per quale motivo avevano scelto la nostra versione, lui mi rispose che l’aveva sentita molto “vera”. Questo mi piacque e motivò sensibilmente il proseguo della nostra attività artistica.

Il brano ‘Elan’ ha una versione particolare in italiano e in dialetto cibianese. Quali sfide avete affrontato nel tradurre e adattare il testo?

La pratica della traduzione, usata molto nel passato, è oggi sempre più rara, in particolare nel rock/metal. A parer mio spesso viene travisata, poiché molti ritengono che “snaturi” l’originalità del pezzo. Io invece credo sinceramente che sia un modo fantastico di interpretare, poiché permette di comprendere tanti aspetti del brano e di viverli attraverso la propria lingua madre, catturando tutto il significato del testo. La difficoltà il più delle volte sta proprio in questo: tradurre mantenendo coerentemente il significato originale.
Forse abbiamo vinto il contest anche perché siamo riusciti in questo aspetto.

Nel 2018 avete realizzato il musical “L’Amore, l’Ardore e l’Alviano”. Quali sono stati i momenti più memorabili di questo tour italiano?

Sicuramente la data più emozionante è stata quella ad Alviano, in questo piccolo borgo Umbro dove il celebre condottiero è cresciuto e ha costruito il suo castello. Abbiamo suonato proprio nel chiostro dello stesso e l’emozione è stata vibrante e rievocativa.

Il condottiero Bartolomeo d’Alviano è un personaggio storico molto interessante. Come vi siete documentati per creare uno spettacolo fedele alla sua storia?

Bartolomeo d’Alviano ha un legame importante con il nostro paesello Cibiana di Cadore: si narra che nella notte della vigilia della Battaglia di Rusecco (2 marzo 1508) lui abbia dormito qui e sia stato nutrito dagli abitanti del borghetto. Il giorno dopo, forse proprio per merito di questa ospitalità rinvigorente, vinse lo scontro e cacciò il nemico imperiale invasore. Questo racconto ha sempre creato molto fascino, ci sono molti elementi ad esso legati, oltre che diversi scritti riportati dagli storici locali.
Da noi è una vicenda molto conosciuta.

Nel 2019, avete ricevuto una lettera di riconoscimento dal Governatore della Regione Veneto per il musical “La Bales de Canon”. Cosa ha significato per voi questo onore?

Non è per niente scontato che un politico così noto scriva una lettera ufficiale ad artisti della sua regione. Come dicevo, per noi il legame con l’identità del territorio è fondamentale, per cui il riconoscimento è stato decisamente molto apprezzato, ne siamo profondamente orgogliosi.

La storia veneta sembra avere un ruolo importante nei vostri musical. Quali altre vicende storiche avete intenzione di esplorare nelle vostre prossime opere?

Ogni volta che noi esploriamo i nostri monti e le nostre valli o che scendiamo nella bellissima Venezia, ci immergiamo in un mondo meravigliosamente affascinante, che non attende altro che di essere raccontato. Santa Augusta di Serravalle, per citare il più recente esempio, è stata il nostro ultimo soggetto; mentre scopriamo vita e leggende di questi personaggi, la fantasia dilaga senza confine alcuno.
Non abbiamo ancora scelto il tema della prossima opera rock, ma di sicuro esso non tarderà a solleticare nuovamente la nostra ispirazione.

I vostri spettacoli coinvolgono numerosi artisti e musicisti. Come avviene il processo di selezione e collaborazione con loro?

Scelgo personalmente ogni parte, il rapporto personale è fondamentale. Curare tante relazioni è spesso molto complicato, per cui il più delle volte mi trovo a mio agio nel collaborare con artisti che conosco e che a loro volta sanno cosa vuol dire lavorare con me. C’è poco tempo per perdersi in chiacchiere, per cui una solida leadership è necessaria. In cambio, chiunque interagisce con noi sa che divertimento e soddisfazioni sono assicurate.

Quali sono i vostri piani futuri per i Sirgaus? Ci sono nuovi musical o progetti su cui state lavorando?

È da poco uscita “Non Fiori ma Opere di Bene”, la nostra nuova opera rock. Abbiamo debuttato con uno spettacolo lo scorso 28 settembre 2024 alla Nuova Laneria di Vittorio Veneto e la serata è stata un successo. Ora cercheremo di portare il musical su più palcoscenici italiani possibile e di far conoscere sempre più la nostra realtà. Proprio per questo vi ringrazio sinceramente per lo spazio che avete voluto concederci.